Breviario

Poche cose sono così santificanti come il recitare il Breviario lentamente, solennemente avanti al SS.mo Sacramento esposto: mi sembra che Cristo entri nell’anima per tutte le vie, per le parole, per gli occhi, per le orecchie e soprattutto per una donazione silente, interiore, continua, che sgorga dall’unificarsi della nostra preghiera alla sua silenziosa offerta.


Bello è far risuonare la preghiera del Breviario avanti al SS.mo esposto: sembra di dare le labbra al Cristo fatto silenzioso nell’offerta della Croce, affinché Egli continui ad onorare, glorificare il Padre; risuonano così soavi le preghiere dell’inizio e poi Pater, Ave, Credo: in queste mi unifico a Lui intimamente: Egli non disse il Pater, perché Egli non domandò mai perdono, ma lo insegnò, e io mi unifico, nel recitarlo, alla carità infinita con cui Egli si degnò di insegnarci come si parla con il Padre; e se Egli non disse forse le stesse parole dell’Ave, Egli ne visse l’ispirazione, lo spirito, perché Egli anche lodò e glorificò in sé la perfezione della Madre sua, come io mi rallegro ed esulto pensando alle virtù dei miei cari; ed Egli non disse “Credo”, perché Egli non credette ma vide; però manifestò fuori di sé la gioia che gli ispirava la visione delle opere del Padre “Ti benedico, o Padre, perché hai rivelato…”.


Ed io mi unisco a quella benedizione di Dio e glorifico nel Credo l’economia dei misteri divini e della loro rivelazione a me: e gli occhi si affissano in Lui; e l’anima è soavemente invasa dalla comunione della sua preghiera; e l’anima si unifica a Lui sollevandosi fuori di sé, in una unione dolce e unificante; poi, come scintilla di luce viva, scocca su quelle alture la parola della lode liturgica “Jam lucis orto sidere…”.


Letizia indicibile nella strada stringendo al mio cuore il Breviario: è il dono del Padre nel dì delle mie nozze… mi diede la voce del Figlio Suo affinché la mia, velata e raccolta in quella, gli potesse essere gradita: mi sembrava di stringere a me una persona viva, lo era infatti: era la viva preghiera dell’Unigenito Cristo mio, intessuta degli inni di giubilazione e dei gemiti della Passione.