Sacerdozio

dal Diario di Mons. Giuseppe Canovai – Sacerdozio

Sabato 16 novembre 1929 – In seminario all’Almo Collegio Capranica
Stasera ho avuto da Mons. C. la risposta affermativa di S. Em. il Vicario, potrò quindi entrare giovedì al Seminario Capranica. Signore io ti ringrazio delle gioie che così immeritatamente mi concedi! Ti ringrazio perché mi hai condotto alla soglia del tuo altare e mi approssimi al tuo santuario. Signore nel nome santo di Maria che io cominci una novella vita!


Domenica 8 marzo 1931 – Verso il Diaconato

Questa mattina non ho potuto studiare, corrisp., poi mia madre a cui ho dovuto comunicare la notizia dell’ordinazione di Diacono a Pasqua. Poi il pomeriggio sono andato a S. Lorenzo ad invocarne l’intercessione per il mio diaconato, poi a vedere il Russico per far compagnia a Del Mestri e agli altri.Quindi in collegio Macch. e Brandol.

Mi accorgo sempre più della diminuzione delle mie facoltà mentali! Mio Dio questa è la più grande delle croci; pazienza, fiat, fiat.


Domenica 5 aprile 1931 – Pasqua prima dell’Ordinazione

Rimarrà incancellabile per tutto l’avvenire questa santa giornata Pasquale rallegrata dell’esercizio dell’Ordine e dalle prime gioie eucaristiche. Oh intimità santa e ineffabile unione d’amore con Gesù Eucaristico, come è dolce all’anima approssimarsi a Dio!

Ma quanto timore. quanto tremore vicino al Santo dei Santi, quanto venerandi e tremendi i misteri Eucaristici “Onnipotente tremende colende”! Tremendo! Quando mi accosto all’Altare mi pare essere sulla cima del Sinai, e mi meraviglio come abbia il coraggio di rimanerci! Come è grande il Signore! E mentre l’anima è invasa dal più grande timore e dalla riverenza più profonda è insieme attratta da una forza irresistibile a immolarsi, a darsi e gusta l’intimità dell’amicizia divina!

Mistero! Come possono sussistere insieme questi due sentimenti? Eppure li ho sentiti insieme così profondi così potenti. Temevo, amavo e mi sprofondavo nel mio nulla. Come è bello essere nulla davanti al Signore ed essere onnipotente nell’amore Come è bello dire al Signore “Dominus non sum dignus ut intres ..” Ed insieme abbracciarsi a lui come un figliolo alla mamma, Quanto è tremendo e quanto è buono il Signore!


22 aprile 1931

Il 21 appresi la notizia della mia Ord. per il 3 da Mons. Rettore verso le 11,30! Ho passato questi giorni in una attesa piena di letizia. Stamani Diac. a S. Caterina poi altre piccole cosucce che ho avuto da sbrigare, cara visita di mia madre e di Lenti, il pomeriggio caro saluto ai compagni e cara visita di Luigi, più caro, più amabile che mai. Ed ora son qui, eccomi a Te ho Signore.


20 maggio 1931 – don Giuseppe Canovai scrive:

Spero da oggi di riprendere di far bene la meditaz. e le cose di spirito. Intanto sono sempre ripieno dei ricordi dei giorni trascorsi delle giornate così grandi passate! Di queste non dico niente, esse vivono nell’interno dell’anima passano silenziose tra me e Dio.

Quanto amore mi ha mostrato il Signore, quanta misericordia. Sento che il dovere più forte che ho per corrispondere è difendere generosamente la pace, allontanare i pensieri che turbano, combattere la dissipazione, esser fedele ai propositi degli esercizi, conservare sempre la pace, essere sempre “Homo Dei“!

Da oggi dunque spero di riuscire nei miei propositi, e sollevarmi, essere più libero e più forte, più fedele. Ah il Signore lo vede, in gran parte è tutto frutto della mia estrema debolezza: non sono più capace del minimo sforzo intellettuale, gli occhi mi bruciano le gambe mi dolgono, la mia croce segue il suo corso il corpo è sfinito!

Tu vedi ho Signore cosa posso darti io? E dire che le persone parlano di me come di persona che può far qualcosa; io solo sento ho Signore con evidenza che non potrò far nulla, che sono finito!

Ma neppur questo mi abbatte, tu solo basti, in nomine tuo laxabo retes!

Sarò fedele ho mio Signore, te lo prometto con tutte queste povere misere forze che rimangono, tu lo vedi sono nulla ma sono per te!