Penitenza e preghiera

dal Diario di Mons. Giuseppe Canovai – Penitenza e preghiera

diario-canovai-sangueSantiago, 22 aprile 1942 – Preghiera scritta con il suo sangue
Dolce è Signore dirti quanto è benefico all’anima raccogliere nelle ferite aperte dalla amorosa penitenza riparatrice il sangue che traccia parole di confidenza e di abbandono, come tu scrivesti con il tuo, sulla croce l’atto del nostro riscatto.

Dolce è Signore fare delle nostre carni fonte da cui scorre l’espressione del nostro amore e tracciarla sulla carta come offerta e come dono. In modo che tutto esca da noi, i pensieri dall’anima aperta alla tua grazia alla gioia amorosa dell’offerta, la scrittura dal corpo piagato ed aperto a darti sangue come tu lo desti dalla forza misteriosa dell’amore penitente.

Che dirti, Signore, per darti grazie della gioia che mi inebria nell’offerta dello strazio doloroso che mi libera e mi solleva fuori di me verso la pienezza del tuo amore e della tua letifucante presenza? Tu sei con me, o mio Cristo dolce; che si apra ogni molecola del mio fisico per cantare grazie alla letizia di liberazione con cui mi rallegri.
Vorrei che tutto il mio sangue si facesse espressione del mio amore come tu lo desti tutto sulla Croce in testimonianza all’Amore. Dolce Cristo, mio unico tutto, mio inafferrabile, mio dolcissimo e misterioso amico, prossimo ed intimo a me più di me, dolce irraggiungibile assente cui sospiro in inestinguibile sete.

Vorrei vuotare qui tutte le mie vene per dirti l’ardore con cui ti desidero, l’ardente fame con cui ti ricerco. Ti traccio, Signore mio, queste parole come una consacrazione all’amore divorante della tua croce, come una donazione di me alla definitiva consumazione dell’amore.

Fammi tuo, tuo tutto, cosa tua intimamente nascosto e rinchiuso nel tuo cuore adorabile. Prendi, Dio mio, questa parola che é tutta mia, scritta con tutta l’anima mia, scritta con il sangue che sospiro di offrirti, che verso sulla carta con l’intenzione di una testimonianza all’amore con cui ti cerco, più ancora all’amore con cui tu mi hai ricercato, mio dolcissimo amico, con la stessa intenzione, volesse Dio, con lo stesso amore con cui l’hanno versato i tuoi martiri.

Voglio Signore essere logorato ed essere consumato per te, voglio che ogni opera sia tua, che ogni istante sia tuo, voglio, Signore, l’unione continua, ininterrotta con te, voglio darti d’essere in ogni istante con te. E tu mia dolcissima Regina che raccogliesti il sangue del tuo Unigenito, raccogli i pensieri tracciati nel sangue dell’ultimo dei tuoi figli e custodiscili nel cuore del Figliol tuo all’ombra della sua Croce.

Dammi, Maria Madre mia, la fede invincibile, la carità divorante, dammi la comunione d’amore di ogni momento, dammi l’unione invincibile e insuperabile. Unità ti chiedo, Madre: unità di ogni cosa ed opera e pensiero mio all’intenzione profonda dell’anima mia, all’aspirazione di un unico amore, alle forze profonde di tutta l’anima mia e questa unificata per divina grazia al Cristo Verbo Unigenito del Padre e tuo dolcissimo Figlio.

Così sia, Madre, nel tempo e nell’eternità, come io te lo chiedo nel mio sangue per la onnipotenza del Padre, per la pazienza del Figlio, per la sofferenza della Croce, per la Gloria della Resurrezione e per il fuoco dello Spirito che mi divori e mi trasformi.

Tu sai, Signore mio, che io non sono contento ancora, che vorrei ancora ferire per darti ancora sangue e nel sangue ancora vivo e caldo, come quello che tu versasti per me, dirti delle tue glorie e misericordie e dell’intenso amore con cui ti desidero, ma sai tu che il tuo piccolo amico è povero e debole e non ha forza di offrire di più e tu Signore accetta ed aggiungi della pienezza dei tuoi meriti con il tuo Sangue prezioso, affinché io sia tutto tuo e tutto consumato in te, nel tempo e nell’eternità.


Novembre 1941 – Sulla sua morte

“Mai, mai, Padre, avrei pensato che fosse così dolce morire e morire giovane. Mai … mai … così bello, così dolce … Morire è vederti, o Signore, e spegnersi alla luce della terra è accendersi nella rivelazione esultante della tua luce!”